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Presenza di radon

Presenza di radon
Di cosa si tratta?
Il radon è un gas naturale che si forma per il decadimento del radio (a sua volta generato dal decadimento dell'uranio, elemento costituente della crosta terrestre).
Le sue caratteristiche fisiche lo portano ad accumularsi negli ambienti chiusi interrati o ai piani bassi delle abitazioni.

Sulla base di numerosi studi epidemiologici, questo gas è stato classificato dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeno. Non vi è ancora una normativa per quanto riguarda il limite massimo di concentrazione di radon in ambito domestico, ma si può fare riferimento ai valori raccomandati dalla Comunità Europea.

Come si interviene?
Attraverso l'utilizzo di particolari apparecchiature che vengono lasciate in funzione per un periodo di tempo prestabilito (48 ore), possiamo valutare la presenza di Radon e suggerire soluzioni ed eventuali azioni di bonifica (impermeabilizzazioni, sigillature e impianti di captazione). Casasanasicura propone un'indagine mirata rivolta agli ambienti come cantine, garage, taverne e tutti quegli spazi con permanenza di persone dove è possibile avere un accumulo di tale gas.

Per saperne di più
L'emissione di Radon è abbastanza diffusa in Italia (per la conformazione del sottosuolo della nostra penisola) e quindi soggetta ad un monitoraggio e studio continuo.
L'Istituto Superiore della Sanità e le ARPA hanno condotto negli anni '80 un'indagine sul rischio di esposizione al radon nelle abitazioni; sono risultati valori medi relativamente elevati (70 Bq/m3), rispetto alla media mondiale (40 Bq/m3) ed europea (59 Bq/m3). Tale concentrazione varia da zona a zona, in relazione alla permeabilità e composizione del terreno.
Il radon è un gas naturale che si forma per il decadimento del radio (a sua volta generato dal decadimento dell'uranio, elemento costituente della crosta terrestre). È un gas molto pesante; tende quindi a non dissiparsi: si accumula quindi negli ambienti chiusi interrati o ai piani bassi delle abitazioni, a diretto contatto con il terreno. A seconda della conformazione dell'edificio, si può ingenerare un "effetto camino" che potrebbe distribuire tale gas anche in altri ambienti.
Il radon penetra nei distretti polmonari, si fissa ai tessuti ed emette particelle α, in grado di danneggiare le cellule adiacenti in modo irreversibile.
Sulla base di numerosi studi epidemiologici questo gas è stato classificato dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeno. Rappresenta, di fatto, una delle principali cause di tumore polmonare, secondo solo al fumo di sigaretta.
Non vi è ancora una normativa per quanto riguarda il limite massimo di concentrazione di radon in ambito domestico, ma si può fare riferimento ai valori raccomandati dalla Comunità Europea di 200 Bq/m³ (Becquerel per metro cubo d'aria) per le nuove abitazioni e 400 Bq/m³ per quelle già esistenti.
Attraverso l'utilizzo di particolari apparecchiature che vengono lasciate in funzione per un periodo di tempo prestabilito (48 ore), possiamo valutare la presenza di Radon e suggerire soluzioni ed eventuali azioni di bonifica (impermeabilizzazioni, sigillature e impianti di captazione).

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